Alle sei del mattino del 28 gennaio 1960, in via Mulino delle Armi, a Milano, non passa nessuno. La Basilica di S. Eustorgio, la cui sagoma si profila incerta nella nebbia, sembra un’immagine fantasma, a tratti sdoppiata, come a volte succede in una ricezione televisiva. Jacques Davy scende dalla Seicento Fiat e si avvicina al corpo disteso in una pozza di sangue, a pochi metri dal bordo del marciapiede che delimita piazza Vetra. Rabbrividisce. Si tira su il bavero del cappotto. Fa freddo, molto freddo. E naturale che faccia freddo alla fine di gennaio, nei giorni della merla, i piu gelidi dell’inverno.
Editore: La Vita Felice Anno edizione 2011 Formato:PDF.MOBI.EPUB.TXT.FB2.RTF.IBOOKS.DOC.MP3 Dimensioni: 8556 KB Lingua:Italiano
Ancora una volta, con il consueto, lucido puntiglio e con quella lingua ardita e immaginosa che e soltanto sua, Rosa Matteucci mette in piedi un teatrino degli affetti al tempo stesso struggente e grottesco, dove allo strazio si alterna continuamente il riso.
«Dopo aver creato il cane, Dio si fermo un istante a contemplarlo nelle sue incertezze e nei suoi slanci, annui e seppe che era cosa buona, che non aveva tralasciato nulla, che non avrebbe potuto farlo meglio»: scritta da Rilke a un’amica, e la frase che troviamo sulla soglia di questo romanzo – una nuova incursione di Rosa Matteucci nell’universo aggrovigliato e dolente dei rapporti familiari. Nella famiglia della narratrice sono proprio i cani ad assumere un ruolo determinante: quello di una «risicata passerella di corde gettata fra due impervie ripe sentimentali». Da un lato del baratro c’e una madre di «leggendaria bellezza», refrattaria a qualunque «smanceria», sorda a ogni «desolato richiamo d’amore», e del tutto disinteressata a fornire alla prole piu che un incorporeo nutrimento spirituale; dall’altro, una figlia convinta da sempre della propria inadeguatezza, che non nasconde «una malsana predilezione per quello sfaticato» di suo padre, e votata all’accudimento di una lunga serie di cani, tanto deliziosi quanto pestiferi (e nutriti, loro si, parecchie volte al giorno). Finche non si trovera, la figlia, a dover accompagnare la madre, amata sempre di un amore tacito e geloso, nel drammatico percorso della malattia che la portera alla morte.
Editore: Adelphi Anno edizione 2016 Formato:PDF.MOBI.EPUB.TXT.FB2.RTF.IBOOKS.DOC.MP3 Dimensioni: 6879 KB Lingua:Italiano
“Sono stata l’insegnante di Tommaso quando era poco piu di un ragazzino. Era evidente la sua capacita di osservare il mondo circostante con uno sguardo disincantato, che si sposava ad una sensibilita profonda e delicata, talvolta disarmata. Ora ho avuto la possibilita di leggere la sua narrazione onirica, sospesa tra inquietudine e disorientamento, dove i protagonisti vagano tra sofferenza e innamoramento, cercando la strada verso quest’ultimo, dal dramma alla speranza. Da un lato il mondo/sogno di Tommaso si sostanzia di un dolore intenso, mai esibito sguaiatamente, a cui si affianca un grande desiderio di amore, pieno di una aspettativa silenziosa e pudica. Come una stalagmite in frigorifero e il racconto piu lungo, che da il titolo alla raccolta. La stalagmite, sebbene inanimata, parte dalla terra e, goccia a goccia, viene alimentata, sviluppandosi verso l’alto, nel mondo delle aspirazioni. Ed e quello che accade anche alla pianta, vera protagonista e motore immobile dell’ultimo racconto, Sala d’attesa, per me il piu toccante. La stalagmite, come la pianta, e cio che il bravo professore di letteratura italiana definirebbe “correlativo oggettivo” della volonta di resistere e della speranza di qualcosa di nuovo e “maggiore”. Esse sono fortemente radicate a terra e, sebbene lo possano desiderare, non riescono a staccarsi: cio negherebbe la loro esistenza. Possono solo “sognarlo”.” (Laura Ceccacci)
Editore: Italic Anno edizione 2016 Formato:MOBI.DOC.PDF.RTF.TXT.EPUB.CD.IBOOKS.FB2.MP3 Dimensioni: 6475 KB Lingua:Italiano